Fotopittura digitale
90 x 150 cm
1905
Che cosa ha avvistato Davide Coltro? In un paesaggio padano, virato di giallo, una decina di oggetti non bene identificati piovono dal cielo.
Non è affatto scontato che si tratti di vasi stilizzati di Amarena Fabbri, piuttosto sono forme astratte, morbide e smussate come campane o astronavi, mammelle giganti o trottole, tutte immerse in un “medium color” creato dall’autore. L’artista veronese, infatti, ci ha da tempo abituati a queste visioni minimal o seriali, caratterizzate da infinite tonalità numeriche e da un valore cromatico estratto dalla realtà fotografata. Sono paesaggi dello spirito che invitano a riflettere sul rapporto tra realtà e mondo virtuale, tra natura e cultura. Gli scatti generatori di quest’opera sono di stampo classico e la loro peculiarità risiede nell’operazione di trasformazione dell’immagine fotografica originaria. Utilizzando il colore medio, che diventa una seconda e nuova pelle da applicare allo scheletro dell’immagine, Coltro ci mostra un cosmo oltre la tela; lo fotografa e poi lo “dipinge”. Ma dove nasce la sua visione? L’artista vede o sogna? E se vede, che cosa riempie il suo cielo?